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Data Literacy: l’abilità che libera il potenziale dei dati

16 July 2020

La rivoluzione digitale ha contribuito a far emergere il valore delle tecnologie dei dati nelle aziende e nel più ampio contesto socioeconomico, rendendo evidente la necessità di sviluppare nuove competenze in ambito analitico, come ad esempio la Data Literacy. I dati, infatti, sono diventati pervasivi e hanno aperto la strada a nuove prospettive, prima sconosciute.

Le organizzazioni hanno reagito positivamente a questa trasformazione comprendendo l’importanza di raccogliere e utilizzare i dati. Sono così cresciuti gli investimenti sugli strumenti e sulle tecnologie, anche grazie alla maggiore e diffusa consapevolezza dell’importanza di disporre tempestivamente di informazioni attendibili. La cronaca recente lo ha confermato: nell’arginare l’epidemia COVID-19 l’immediata disponibilità di dati e strumenti d’analisi è ciò che ha permesso alle autorità di prendere decisioni tempestive e di mettere in campo piani operativi, agili ed efficaci.

Ma, affinché si liberi a pieno il potenziale dei dati e della tecnologia così che questi possano avere un impatto ancor più concreto ed essere un valore aggiunto, è necessario guardare anche alle competenze utili per comprendere i dati e la loro naturale complessità. Questo impone quindi un cambiamento anche nella cultura organizzativa delle aziende che oggi devono sempre più valorizzare nuove competenze che, fino a qualche anno fa, non erano percepite come indispensabili.

Cos’è la Data Literacy?

La Data Literacy viene definita da Gartner come “la capacità di leggere, scrivere e comunicare i dati nel contesto”. Di fatto, è ciò che permette alle organizzazioni di cogliere a pieno il valore dei dati e il potenziale del loro utilizzo. Consente, infatti, di valutare la Data Quality e comprendere diverse fonti e i modelli analitici, di conoscere i metodi d’analisi e i risultati attesi ma, in generale, essere “Data Literate” significa sentirsi a proprio agio con i dati ed utilizzarli al meglio per prendere decisioni orientate da essi.

Ad esempio, di fronte ad una dashboard di Business Intelligence, più saranno sviluppate le competenze dell’utente in ambito di Data Literacy più aumenterà la sua capacità di trarre informazioni e formulare decisioni utili al business. In questo modo, la Data Literacy consente di ottimizzare il ritorno sugli investimenti effettuati nelle tecnologie dei dati.

L’alfabetizzazione analitica gioca un ruolo fondamentale nelle aziende perché permette alle persone, a prescindere dal loro livello tecnico, di interrogare i dati con le giuste domande, per individuare gli insights utili alla costruzione delle strategie aziendali. Riuscire a utilizzare a pieno i dati e la tecnologia della Business Intelligence diventa dunque un fattore discriminante per la competitività di un’organizzazione. Soprattutto, se quest’ultima intende muoversi efficacemente nel contesto attuale, dove i dati e le analytics sono elementi indispensabili per la gestione del business.

Dunque, perché è importante la Data Literacy?

La risposta è molto semplice: la bassa familiarità con i dati limita la capacità di muoversi e di capire il mercato. Secondo un recente report di Forrester, circa il 60/70% dei dati aziendali non viene mai analizzato: le aziende in questo modo stanno rinunciando a gran parte del loro potenziale. Il tutto per la semplice mancanza di un’adeguata competenza. Infatti, se in passato la sfida per le aziende era disporre di dati e della tecnologia necessaria alla loro raccolta e analisi, oggi è soprattutto quella di riuscire a estrapolare da essi informazioni strategiche, utili per il business.

L’obiettivo della Data Literacy è proprio questo: rendere tutte le persone capaci di interagire e comprendere i dati, per poi tradurli in azioni efficaci che siano realmente data-driven.

Quindi, come promuovere questa competenza in azienda?

I vertici aziendali devono favorire l’utilizzo quotidiano dei dati e dell’analisi, rendendole accessibili con strumenti moderni e semplificandone l’esplorazione attraverso l’uso di Dashboard. La Data Visualization rappresenta infatti un supporto fondamentale per utenti e organizzazioni perché rende accessibile la complessità dei dati e immediata la comprensione delle informazioni.  È necessario che le aziende introducano nuovi modelli di gestione delle informazioni, integrando la verticalità delle competenze funzionali con competenze più trasversali in materia di dati, ad esempio diffondendo l’importanza della Data Quality a ogni livello dell’organizzazione.

Per riuscirci bisogna accompagnare il cambiamento con progetti di formazione, diversificati per mansione ed esigenze professionali. E con strumenti che facilitino la comprensione della lingua dei dati ed il potenziale delle analisi. Per guidare le organizzazioni in questo percorso abbiamo:

  • Sviluppato diversi strumenti per supportare le organizzazioni nell’ambito analitico e per mappare le competenze, così da identificare il livello di alfabetizzazione del team di lavoro e proporre diverse attività coerentemente alle esigenze delle persone;
  • Creato programmi di formazione personalizzabili, che permettono di ridurre il divario di conoscenza esistente e massimizzare il ritorno sugli investimenti fatti sulle tecnologie di Business Intelligence. 

La formazione in ambito dati è un passo fondamentale nel processo di crescita delle organizzazioni, perché è ciò che consente alle persone di interagire con facilità con il mondo dell’analytics, oggi irrinunciabile sia nel lavoro che nella vita di ognuno.

Fonte Dati: Gartner e Qlik

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