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data literacy cultura e alfabetizzazione dei dati
Data Analytics

Cultura del dato: la competenza per un’azienda data-driven

08 Giugno 2023

Quando si parla di data-driven company, viene automatico soffermarsi sul concetto di cultura e alfabetizzazione dei dati, quali motori del cambiamento dentro le aziende.

In passato abbiamo già approfondito queste tematiche spiegando, ad esempio, cosa significa Data Literacy e che tipo di impatto ha sulle organizzazioni.

Ora vogliamo fare un passo in avanti esaminando le componenti fondamentali della Data Literacy, le figure di riferimento e le principali resistenze che ne bloccano la diffusione.

Le 5 competenze chiave per la Data Literacy

La Data Literacy, intesa anche come cultura del dato o alfabetizzazione dei dati, è la chiusura del cerchio quando si considera il ritorno sull’investimento in tecnologie per la Business Intelligence aziendale.

Include un ventaglio ampio di competenze: è l’abilità di leggere i dati, capirli e vedere cosa rappresentano veramente e quali informazioni contengono. Di fatto, può essere vista come la capacità di relazionarsi con i dati, in modo sicuro ed agile – senza dubbi.

Ovviamente, per arrivare alla piena comprensione del valore dei dati, serve alimentare competenze che favoriscano la naturalezza di questo approccio. Parliamo nello specifico di:

  • Information Literacy: la capacità di decodificare le informazioni dal contesto.
  • Visual Literacy: l’abilità di derivare informazioni utili da immagini e rappresentazioni visive dei dati, come grafici, report o dashboard aziendali.
  • Technology Literacy: l’insieme delle conoscenze che consentono di comprendere potenzialità e limiti degli strumenti e delle tecnologie adottate.
  • Critical Reasoning: il processo razionale attraverso il quale si ottengono, si interpretano e si utilizzano conoscenze, fatti e dati, esercitando il pensiero logico nell’analizzare e risolvere i problemi.
  • Statistical Literacy: è la capacità di comprendere e ragionare con le statistiche, con i KPI aziendali e con i dati.

L’intreccio di queste abilità appartenenti alla Data Literacy è ciò che, nella pratica, permette ai team di confrontarsi liberamente sui dati: ma soprattutto, permette di costruire dei riferimenti aziendali unici e condivisi, con cui definire le strategie da intraprendere.

Le resistenze alla diffusione della Data Literacy in azienda

Per quanto negli ultimi anni sia aumentata la sensibilità verso la cultura e l’alfabetizzazione del dato, rimangono alcune criticità da superare al fine di garantire la piena adozione di tale approccio. Negli anni ci è capitato di imbatterci in situazioni più o meno simili, che hanno portati a identificare tre “sfide” a cui i business leaders sono chiamati a rispondere:

  • Resistenze nella forza lavoro: tipicamente nelle aziende è presente una forte centralizzazione nelle Business Unit IT o BI delle competenze di Data Analytics, che rende più difficile per gli altri team essere a proprio agio con i dati e usarli con fiducia.
  • Assenza di un Data Steward: ovvero di una persona che si faccia promotore della formazione sulla Data Literacy per il proprio team e che dimostri l’efficacia delle strategie data-driven. La mancanza di tali figure limita la possibilità di trasferire le conoscenze tra persone e di democratizzare la Data Governance aziendale.
  • Limitata gestione dei dati: la quantità di dati disponibili alle aziende non è mai stata così elevata – disporre di un sistema di Governance è necessario affinché gli insights e le informazioni vengano adeguatamente diffuse all’interno dell’organizzazione.

Data Steward: il riferimento per la Data Literacy aziendale

Di fatto il Data Steward (o Data Champion) ricopre un ruolo chiave per il successo dei programmi di Data Literacy all’interno delle aziende. In quanto esperto ed entusiasta dei dati, infatti, è in grado di coinvolgere le persone nella comprensione e gestione dei dati aziendali, aiutando l’organizzazione ad abbracciare una cultura data-driven.

Per essere più efficace, è bene identificare per tale ruolo una persona intermedia tra Business e IT che funga da punto di contatto tra chi opera le decisioni e chi sovraintende sistemi e processi legati ai dati. Il Data Steward è responsabile dell’inventario dei dati aziendali, di come accedervi e utilizzarli, con il compito di garantirne qualità e disponibilità.

Grazie a competenze in ambito analitico, il Data Steward è in grado di spiegare l’analisi dei dati aziendali, i termini e le tecnologie per l’utilizzo consapevole, chiarendo anche il ruolo che la Data Analytics ricopre per il business ed i suoi interlocutori. Così facendo, riesce a colmare il gap di competenze tra i diversi team e garantisce che tutti in azienda adottino gli stessi riferimenti, quando si parla di dati.

La creazione in azienda di una cultura orientata ai dati permette, quindi, di sviluppare un ambiente in cui tutti hanno l’opportunità di ottimizzare il business. Migliorando l’alfabetizzazione sul dato di ogni singolo dipendente, fino a renderlo in grado di leggere, analizzare e discutere i dati con competenza, si ottiene un vantaggio competitivo rispetto a quanti non valorizzano la cultura data-driven per l’organizzazione aziendale.

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